lunedì 10 ottobre 2005

Gontier, Thierry, Descartes et la causa sui. Autoproduction divine, autodétermination humaine.

Paris, Vrin, 2005, pp. 220, € 25,00, ISBN 2-7116-1724-6.

Recensione di Salvatore Stefanelli – 10/10/05

Filosofia teoretica (metafisica, ontologia, causalità), Storia della filosofia (Rinascimento)

Proporre la lettura di un nuovo testo su Descartes potrebbe far sorgere, anche nel lettore più volenteroso, l’interrogativo: ma cosa si può ancora dire su questo celeberrimo filosofo francese? È attualmente possibile ri-pensare in un qualche nuovo modo il pensiero dell’inventore della filosofia del soggetto pensante? Aprioristicamente si può rispondere in modo affermativo. Infatti, pur dovendo prendere atto di una rovinosa semplificazione della dottrina cartesiana, bisogna ribadire la straordinaria complessità e ricchezza di questo classico della filosofia che consente nuovi approcci volti a trovare possibili risposte a sensibili quesiti tuttora aperti. In questa linea re-interpretativa, particolarmente viva in Francia, si colloca questo testo di Thierry Gontier, che interroga l’opera cartesiana mediante una duplice riflessione sulla causa sui divina, come efficiente autoproduzione divina, e sulla causa sui umana, intesa come autodeterminazione, parimenti efficiente, della volontà.
Va a merito dell’autore di questo libro la capacità di chiarirci un fatto specificamente moderno, cioè l’entrée de l’homme en philosophie, mediante il capovolgimento del paradigma sia antico che medievale dell’uomo e della sua inclusione nella finitudine e nella in-finitudine. In breve, Gontier rinvia all’umanesimo e ai filosofi rinascimentali, in particolare al neoplatonismo di Marsilio Ficino, per evidenziare due aspetti inscindibili che considerano l’uomo, da un lato, quale virtualità e potenzialità infinite, e, dall’altro lato, quale dimensione finita, in cui deve inserirsi la potenza infinita.
Attraverso un attento studio comparato, “notre propos relève plus de la philosophie comparée que de la généalogie des idées proprement dite” (p. 11), della metafisica cartesiana e della metafisica del neoplatonismo antico e rinascimentale l’autore cerca di svelare l’intima relazione intercorrente tra la causa sui cartesiana e una filosofia che assegni una posizione centrale alla potenza dello spirito umano e nel contempo ripensi la volontà umana alla luce di una antropologia della libertà intesa come libertas indifferentiæ.
Nelle tre parti in cui è suddiviso il testo vengono raccolti saggi composti nel 2001 e più precisamente i primi sei capitoli, raggruppati sotto il titolo CAUSA sui et onto-théo-logie” hanno una funzione “destruens” volta a liberare la metafisica cartesiana da legami ermeneutici onto-teo-logici di stampo heideggeriano. Questo fine viene raggiunto tramite l’instaurazione di un serrato dialogo, per Gontier, senz’altro possibile più che probabile, fra Descartes e la metafisica del neoplatonismo antico, in particolar modo tenendo presente il corpus plotiniano riportato a nuova vita e filtrato attraverso i filosofi dell’età rinascimentale italiana e francese. Lungi da Gontier l’intenzione volta a una icastica definizione di neoplatonico del filosofo del cogito, tuttavia un’attenta valutazione delle lettere del 1630 a Marsenne e degli scritti sulla causa sui rimuove l’esclusività del dialogo “avec l’aristotélisme, comme une siècle de commentaires nous pousse presque ‘naturellement’ à le croire” (p. 49).
I tre punti di svolta individuati da Gontier vengono illustrati a partire dal capitolo III con riguardo alla interpretazione della toute-puissance, che nulla ha da spartire con il significato scolastico di potentia absoluta. Infatti, in Descartes il dubbio avanzato nella Prima Meditazione sulla base di una ingannevole e antiquata tradizione occamiana dell’omnia posse di Dio è risolto nella Terza e Quarta Meditazione tramite una corretta concezione dell’infinità. Per la potentia infinita neoplatonica è inammissibile concepire un Dio ingannatore perché “l’infinité ne désigne pas une capacité de faire autrement, mais le pouvoir de produire de l’être” (p. 65) e non portare verso il non-essere (l’errore o l’inganno). Nel capitolo IV si considera il raisonnement sulla causa sui al di fuori di una interpretazione strettamente sillogistica che ha fatto ricadere Dio sotto un generico assioma di causalità (tutto ha una causa, dunque Dio ha una causa – lui-stesso). L’“aseità” sostenuta nella Terza meditazione ha una caratteristica quammaxime positive nel senso che non è tirata in ballo per la semplice necessità di individuare un fondamento bensì per dire qualcosa di più sul fondamento e precisamente per sottolineare in un contesto neoplatonico la precedenza della potenza sull’essenza. Nel capitolo V viene considerata la distinzione fra la nozione di causa sui e la produzione causale dell’esistenza di Dio a partire dall’essenza. Sottile il paragone tra Bacone e Cartesio sul filo del significato di termini quale “positività”, “auto-produttività”, “incausato” nel linguaggio colto rinascimentale per comprendere come “l’essentia à laquelle Descartes fait référence devrait etre comprise moins au sense aristotélicien du principe immobile des choses, que dans son renvoi à une energie pure […] principe de constitution de l’étant dans sa totalité (essences et existences)” (p. 103).
La seconda parte del volume si caratterizza come “informans” perché tende a individuare in Descartes un possibile legame “entre la liberté finie de la créature et la liberté infinie du Créateur” (p. 138). A tal fine, continua da parte di Gontier l’indagine sul confronto “de la pensée cartésienne à la tradition, à la fois proche et lointaine, du néoplatonisme” (p. 124). Descartes, distaccandosi dall’analogismo tomistico, attribuisce anche all’uomo la libertà che i neoplatonici attribuivano all’Uno trascendente: “Il surnaturalise la liberté de l’homme en la pensant à la hauteur de la puissance principielle” (p. 137); ma, per essere più precisi, il filosofo francese propone una humanisation del tema neoplatonico della libertà della volontà che, come già in Ficino, viene affrancata dalla “tutelle du Principe, donnant lieu à une véritable ‘recommencement’ dans l’exercise de la puissance” (p. 146).
Descartes propone una risposta circa la relazione fra causa sui divina e volontà umana intesa come sui causa: tale soluzione ha, secondo Gontier, una derivazione nettamente neoplatonica che conferisce spessore alla libertà umana non collocandola ai margini dell’essere ma rapportandola essenzialmente “à la productivité pure et à la sur-efficiente du Principe” in modo tale che, a differenza di quanto previsto nel sistema aristotelico in cui “l’efficience est toujours subordonnée à la forme et, à travers elle, à la finalité”, nel pensiero cartesiano si propone una “neutralisation de l’efficience” che diviene “le fondement sur le quel peut se constituer une pensée authentiquement humaniste de la liberté” (p. 172).
A conclusione, si può senz’altro dire che con questo libro Gontier centra lo scopo teoretico generale di ri-adattamento delle tematiche metafisiche collegate alla dynamis neoplatonica. Comunque è da apprezzare lo scopo ultimo di questo testo che, a mio avviso, è quello di impostare un feedback terreno allo svolgimento di una meditazione metafisica che si svolge necessariamente alla presenza confusa di Dio, dell’Uno, dell’Essere o qualunque altra parola si preferisca usare.

Indice

Introduction
CAUSA SUI ET ONTO-THEO-LOGIE
I. A l’origine d’une lecture de Descartes
II. Causa sui et libre création des vérités éternelles
III. La toute-puissance cartésienne, entre la puissance infinie platonicienne et la puissance absolue occamienne
IV. Le «raisonnement» de la causa sui
V. Causa sui et essentialisme
VI. Le partage de l’efficience (1): dynamisme de la causa sui et statique cartésienne
LIBERTÉ CARTÉSIENNE ET PUISSANCE NÉOPLATONICIENNE
VII. Liberté d’indifférence, liberté d’obédience
VIII. Holisme de la puissance et initiative humaine
IX. La liberté en situation : invention et création
X. Le partage de l’efficience (2): statique et humanisme
ANNEXE
De la regula veritatis a l’existence des corps: figures de la véracité divine
Sélection bibliographique
Index locorum
Table des matières

L'autore

Thierry Gontier (1960) è professore di storia della filosofia nell’Università di Nice-Sophia Antipolis. Si occupa principalmente di filosofia del Rinascimento, con particolare attenzione al pensiero di Marsilio Ficino e Descartes e alle questioni attinenti l’antropologia. Tra i suoi lavori ricordiamo De l’homme à l’animal. Montaigne, Descartes, ou les paradoxes de la philosophie moderne sur la nature des animaux (1998). Attualmente si occupa di Montaigne e della filosofia morale, e prepara la traduzione francese del De immortalitate animæ di Pietro Pomponazzi.

Links

Sito per ricerche bibliografiche: http://www.cartesius.net/bulletin_XXX.html
Sito della rivista elettronica di filosofia dell’Università di Nizza: http://revel.unice.fr/noesis/

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