Recensione di Francesca Rigotti, 15-04-2008
silenzio, follia, fenomenologia, arte, psicoterapia
Silenzio e follia sono cugini. Nonostante occupino ambiti diversi, essi sono vicini nella capacità di indicare che qualcosa si è perso. Se il cuore dell'incontro filosofico, da Socrate e Platone, è il dialogo, il silenzio può esserne alterazione e minaccia. Anche la follia è una minaccia, pur se di tipo diverso, al discorso, giacché essa può fare ogni sorta di rumore, stare in silenzio nonché esprimere osservazioni stupefacenti che in ultima analisi non hanno senso: come «il più silenzioso degli uomini» dello Zarathustra di Nietzsche. Follia e silenzio sono cugini perché funzionano come una lacuna nello sforzo umano di stabilire comprensione reciproca e razionale. Tuttavia non ogni silenzio è una minaccia al discorso e al dialogo o è segno di disordine mentale, né ogni forma di pazzia è un pericolo per la socievolezza umana. Da momenti di silenzio può infatti nascere la verità come pure possono nascere casi di comunicazione intensa e esistenziale, allorché l'assenza, scrive Attilio Bertolucci, è «più intensa presenza».
Il libro di Antonella Garofalo ha origine, come scrive la stessa autrice, «dalle riflessioni che stimola il silenzio nella costruzione della relazione terapeutica». Antonella Garofalo è infatti psichiatra e psicoterapeuta oltre che ricercatrice in campo fenomenologico. Il lavoro che essa produce aprendo la psicoanalisi a prospettive e risvolti iconologici e filosofici è sicuramente suggestivo benché impregnato di un succo di ispirazione fideistica cristiano cattolica che viene versato a iosa sul lettore senza particolare attenzione o delicatezza, come una verità ovvia, come dato di fatto scontato e evidente, da ognuno riconoscibile, condivisibile, condiviso. Certo, alcune delle immagini artistiche proposte non possono non coinvolgere, anzi travolgere, chi le osserva, credenti o non credenti, come la straordinaria Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto, col rosso dell'abito di Maria e della tunica di Dio Padre.
Gli occhi turbati dell'angelo, quelli umili e increduli della fanciulla con le manine aperte, tra il meravigliato e l'orante, all'annuncio della prossima maternità, non possono non toccare chiunque: ma da lì ad affermare che la fanciulla è la madre di Dio, è la nostra madre, che conosce tutti i nostri bisogni e vi provvede, attenta a ogni nostra necessità, ecc. ecc. il passo è lungo. E che Giovanni Paolo II sia il padre di tutti, il pastore di tutti, meriterebbe qualche specificazione (tutti coloro che riconoscono di essere cristiani cattolici credenti).
Cercando di astrarre dalla pregiudiziale ideologica, i pregi di questa riflessione sul silenzio sono comunque tanti ed evidenti. Non si dimentichi che il silenzio è divenuto una condizione rara e preziosa della nostra epoca fracassona, dalla quale Arpocrate, il puer mitologico che tiene l'indice davanti alle labbra invitando a tacere, è stato bruscamente estromesso. Tanto prezioso è il silenzio, soprattutto il silenzio positivo nella forma di entità e presenza, che gli è stato perfino dedicato un festival che ha già avuto due edizioni, nel 2005 e nel 2007. Lo studio di Antonella Garofalo, carico delle medesime intenzioni del festival, intende il silenzio come preludio: al suono, alla parola, al rumore, che anch'essi non esisterebbero se il silenzio non fosse. Senza il silenzio non potremmo ascoltare né i suoni né la parola né la musica, e nemmeno potremmo indicare la disposizione all'ascolto propria della relazione terapeutica. Il suono del silenzio infine, ci dice l'autrice, è diverso nel caso del silenzio della morte, del pudore e della vergogna, della sofferenza e della solitudine, o del silenzio della follia, esaminato, sul finire del libro, in alcune immagini artistiche (Il matto di Picasso, La pazza di Giacomo Balla).
In queste figure la dimensione orizzontale propria della capacità relazionale è sacrificata a favore della verticalità di forme sottili e allungate dove relazione e comunicazione sembrano impossibili, e dove soltanto è presente il silenzio della distanza e della follia.
Indice
Presentazione di Remo Bodei
Note al testo
Introduzione
Riflessioni etimologiche
Silenzi biblici
Silenzi d'Autore
Silenzio è...Ascolto
Il silenzio musicale
Il silenzio nella relazione terapeutica
SGUARDI A MARGINE DI ICONOGRAFICI SILENZI
IL SILENZIO DI MARIA
Le sette frasi di Maria
Il silenzio di Giuseppe, imprescindibile Padre affidatario
SILENZI CINEMATOGRAFICI
La Passione di Cristo di Mel Gibson
SGUARDI SU SANTITÀ E FOLLIA
IL SILENZIO DELL'ABBANDONO E DELL'ABBANDONARSI
La Madonna in trono col Bambino di Giovanni Bellini
e la Pietà di Michelangelo
La Deposizione di Caravaggio
IL SILENZIO DELLA MORTE E DEL MORIRE
Il Compianto su Cristo morto di Andrea Mantegna
Il Cristo velato di Sanmartino
IL SILENZIO DEL PUDORE E DELLA VERGOGNA
La pudicizia di Antonio Corradini
Il disinganno di Francesco Queirolo
IL SILENZIO COMUNICATIVO DELLO SGUARDO
TRA NEGAZIONE, PREMONIZIONE ED INCREDULITA'
La Negazione di Pietro di Caravaggio
La Vocazione di San Matteo di Caravaggio
L'Incredulità di San Tommaso di Caravaggio
IL SILENZIO DELLA SOFFERENZA
Il silenzio sofferto di Giovanni Paolo II
Il Nudo dolente di Amedeo Modigliani
Il San Francesco in estasi di Francesco Cairo
Il silenzio tragico di Erna di Karl Hubbuch
IL SILENZIO DELLA SOLITUDINE
Pubertà di Edvard Münch
Solitudine di Mario Sironi
Narciso di Caravaggio
IL SILENZIO DELLA PROSSIMITÀ
Psiche e Amore stanti di Antonio Canova
Il bacio di Francesco Hayez
IL SILENZIO DELLE ETÀ DELLA VITA
Giovinezza e vecchiaia. Allegoria della vanità di Angelo Caroselli
Ritratto di Eleonora Albani Tomasi di Simone Cantarini
Vecchia orante di Giuseppe Nogari
Ritratto di vecchia con rosario di Gaetano Gandolfi
Ritratto di Barbara Dürer di Albrecht Dürer
Ritratto di Auguste Forel di Oskar Kokoschka
Tra il letto e l'orologio di Edvard Münch
IL SILENZIO DELLA FOLLIA
Il matto di Pablo Picasso
La pazza di Giacomo Balla
IL SILENZIO DELLO SGUARDO RETROSPETTIVO
Chiamata dei Santi Pietro e Andrea di Caravaggio
Note a margine di Angela Ales Bello e di Bruno Callieri
Elenco delle immagini
Bibliografia
L'autrice
Antonella Garofalo, medico psichiatra e psicoterapeuta, esercita la professione nei servizi pubblici. Da anni è impegnata in una lettura interdisciplinare delle problematiche psichiatriche con uno sguardo particolare all'antropofenomenologia che tratta facendo riferimento all'arte. Collabora con il Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche di Roma, affiliato al The World Phenomenology Institute, e con studiosi di diversa estrazione culturale. Autrice di diversi contributi e saggi, per l'ETS ha pubblicato il saggio Tempi e spazi della cura. Riflessioni di uno psichiatra sui Servizi di salute mentale (2008). Cura per ETS la collana di Psicopatologia e fenomenologia Incontri ed è direttore del Centro Studi di Psicopatologia, Fenomenologia, Psicoterapie Edith Stein.
Link
Sito dell’Associazione Edith Stein - Onlus
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