Recensione di Tiziana Gabrielli - 29/09/2010
Storia della filosofia
“La filosofia” - ha scritto Bertrand Russell - “va studiata non per amore delle risposte precise alle domande che essa pone, perché nessuna risposta precisa si può, di regola, conoscere, ma piuttosto per amore delle domande stesse; perché esse ampliano la nostra concezione di ciò che è possibile, arricchiscono la nostra immaginazione e intaccano l’arroganza dogmatica che preclude la mente alla speculazione” (Introduzione, p. 9).
Il volume di Armando Massarenti, responsabile della pagina Scienza e filosofia del domenicale de “Il Sole 24 Ore”, prende l’avvio da una domanda che ai “filosofi di professione” potrebbe suonare ingenua e irriverente: “A che cosa serve la filosofia?” (ivi, p. 7). L’autore, ricordando l’etimologia del termine filosofia, e cioè amore “puro e disinteressato” per il sapere, rileva che “uno dei compiti della filosofia è appunto quello di sviluppare, per ogni aspetto della vita e della conoscenza, la capacità di fare le domande giuste, evitando di girare a vuoto intorno a falsi problemi o a questioni mal poste” (ivi, p. 8).
Secondo Wittgenstein, infatti, la filosofia deve aiutarci a “descrivere” i diversi giochi linguistici, per “dissolvere” i problemi filosofici correnti, ossia per “smascherare le argomentazioni sbagliate, i crampi del pensiero, le assurdità della metafisica...”. (pp. 230-231). Da qui scaturisce il carattere “terapeutico” della filosofia, che è un “lavoro su se stessi, sul proprio modo di pensare, sul proprio modo di vedere le cose” (p. 231). Wittgenstein ci esorta infatti a non cadere nelle trappole del linguaggio, senza illuderci, però, che le nostre inquietudini possano essere dissolte: “Quando uno crede di aver trovato la soluzione del ‛problema della vita’e vorrebbe dire a se stesso: ‛adesso è tutto semplice’, per confutarsi gli basterebbe ricordare che c’è stato un tempo in cui la soluzione non era stata trovata; eppure anche in quel tempo vivere doveva essere possibile” (p. 232). Sprovvisto - per sua stessa ammissione - di senso dell’umorismo, Wittgenstein confessò sul letto di morte al suo allievo più fedele di coltivare un sogno segreto, che purtroppo sarebbe rimasto tale: “scrivere un libro di filosofia fatto soltanto di battute di spirito” (p. 188). Nel 1900 ci pensò Bergson a scrivere un’opera dal titolo Il riso, in cui si legge: “non esiste comicità al di fuori di ciò che è propriamente umano”; “l’uomo non è solo un animale che sa ridere, ma anche un animale che fa ridere”, perché questa caratteristica la può condividere con altri esseri viventi (ibidem).
Aristotele diceva: “Pensate da uomini saggi, ma parlate come la gente comune”. Le domande fondamentali della filosofia, dalle origini ai giorni nostri, non riguardano infatti solo i filosofi ma tutti gli uomini, in quanto aperti alla “meraviglia” (thaumazein): qual è l’origine del mondo e di che cosa è fatto? Esiste qualcosa di immutabile nel divenire dell’essere? L’uomo è un “essere-per-la-morte” o possiamo credere in un’anima immortale? C’è un destino già scritto o siamo liberi di scegliere? Come dobbiamo comportarci con gli altri? Esiste Dio e una giustizia divina? E delle norme etiche che orientino la nostra condotta? E, su tutte, la domanda prima ed ultima: come dobbiamo vivere? (cfr. ivi, pp. 7-8).
Massarenti ha raccolto in questo libro 44 ritratti “minimi” di grandi filosofi (da Anassimandro a Wittgenstein), trenta dei quali erano stati concepiti come prefazioni ai volumi della serie I grandi filosofi, usciti con “Il Sole 24 Ore” tra il 2006 e il 2007. Senza alcuna pretesa di esaustività enciclopedica o di sintesi manualistica, Massarenti ci mostra come il pensiero e la vita (e anche la morte) dei filosofi s’intreccino tra loro “con strani contrasti e sorprendenti coerenze. Lo scopo è far capire a colpo d’occhio quanto quel particolare filosofo – Platone, Bacone, Spinoza – può attrarci o respingerci, e persino irritarci; quanto il suo pensiero può rimettere in moto le nostre idee e il nostro senso critico, e riguardare direttamente le nostre vite a partire dal modo in cui ha riguardato la sua” (ivi, p. 11).
La preferenza di Massarenti per il “minimale” non è una novità, considerando che ogni settimana intrattiene i lettori de “Il Sole 24 Ore” con la rubrica “filosofia minima”, già in parte raccolta in un fortunato volume dal titolo Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima. Ne Il filosofo tascabile si può persino riconoscere - nota Umberto Eco nella recensione a Il lancio del nano - una sorta di “hýbris smisurata” nel pensare che i filosofi “in miniatura” possano insegnarci a vivere, come accadeva nel Seicento.
In questi miniritratti, incisivi, veloci e originali, Massarenti propone dunque con sagacia ed ironia aneddoti curiosi, aspetti peculiari di ciascun filosofo, di cui si mostrano anche le intrinseche contraddizioni ed i nodi teoretici irrisolti. L’intento divulgativo - tutt’affatto agiografico - dell’opera implica un approccio essoterico alla conoscenza della storia del pensiero occidentale, in grado di avvicinare ed attrarre un pubblico più vasto e trasversale. Che cosa significa dunque pensare? Pensare non significa soltanto mettere in questione con la ragione la tradizione e l’autorità, ma anche e soprattutto essere consapevoli che una vita senza ricerca “non è degna d’essere vissuta” (cfr. cap. XXVIII de l’Apologia di Socrate di Platone).
Introduzione. A che cosa servono i filosofi
In volo con Anassimandro
Opinioni di Parmenide
Socrate al concorso di bellezza
Note a piè di pagina di Platone
Il goal di Aristotele
Vita spericolata di Pirrone di Elea
Seneca condannato alla ricchezza
Agostino in due battute
Amore e logica di Abelardo (ed Eloisa)
Tommaso, le ragioni di un santo
L’amor platonico di Marsilio Ficino
Montaigne, la verità di uno scettico
Bruno, uno sguardo oltre il Vesuvio
Cartesio: erro, sono
In ginocchio con Pascal
La vita irta di Spinoza
Il pollo di Bacon
Locke, esperienze di libertà
Newton sulle spalle dei giganti
I sogni borgesiani di Leibniz
Il canto di Vico
Le uova di Hume
Rousseau, un uomo libero ovunque in catene
Il lumicino di Diderot
Smith e la ricchezza della morale
La pazzia di Bentham
Non siate fanatici, l’imperativo di Kant
Ridere di Hegel
Schopenhauer: non leggere, pensa
Distrazioni su Leopardi
Meglio un Mill triste che un maiale soddisfatto
Tocqueville e la fede nella libertà
La fidanzata di Kierkegaard
Viva il mercato: parola di Marx
Nietzsche, la verità da sopportare
Il cappello di Husserl
La durata di Bergson
Il profeta Max Weber
Un ministero per Dewey
Bertrand Russel, una logica per la pace
Heidegger e la casa dello Zombie
Sulla barca di Quine
Due mannaie (e un attizzatoio) per Popper
Il gioco dei due Wittgenstein
L'autore
Armando Massarenti è responsabile della pagina Scienza e filosofia del domenicale de “Il Sole 24 Ore”, dove si occupa, dal 1986, di storia e filosofia della scienza, filosofia morale e politica, etica applicata e dove tiene la rubrica “Filosofia minima”. Guanda ha pubblicato Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima (Premio filosofico Castiglioncello 2007, Premio di saggistica Città delle rose 2007) e Staminalia (2008).
Link
Blog filosofico di Massarenti
http://armandomassarenti.nova100.ilsole24ore.com
Nessun commento:
Posta un commento