giovedì 30 settembre 2010

Rigotti, Francesca – Pulina, Giuseppe, Asini e filosofi.

Novara, Interlinea, 2010, pp. 120, euro 14, ISBN 978-88-8212-716-9.

Recensione di Antonella Fani

asini, filosofi

Il volume in oggetto propone una trattazione ampia e variegata sull’asino, svelandone i collegamenti con la filosofia, la cultura, il mito, la favola. Si tratta di un’originale rassegna su ontologia, razionalità, sessualità e voce dell’asino, campione dell’ibridismo e grande protagonista di metamorfosi.
Il pampleth, tutto centrato sulla figura dell’asino di cui spesso si ride o attraverso la cui metafora si deride, mette in evidenza quanto l’asinità possa considerarsi uno stereotipo culturale che ha ispirato molti autori, in campo letterario, filosofico, artistico.
Il “viaggio con l’asino” intrapreso in questo volume mostra, sin dai primi capitoli, il fondo di ambiguità e ambivalenza che appartiene alla rappresentazione di tale animale, dotato di una “intelligente cocciutaggine” (p. 17).
Gli autori sottolineano, in primo luogo, la fondamentale disistima verso tale animale: l’asino viene spesso denigrato, è legato a credenze magiche e a luoghi comuni negativi, tanto che, secondo Giovan Battista della Porta, “l’uomo che somiglia all’asino ha più che un motivo per lagnarsi e preoccuparsi” (p. 23). La correlazione uomo-asino, presente anche negli scritti del vescovo Ambrogio e in quelli di Tommaso Campanella, non fa mai onore all’uomo. Se il cavallo, in generale, viene associato alla trascendenza celeste, l’asino è invece accostato alla diabolicità, per le sue caratteristiche fisiche e, nello specifico, sessuali.
Nel secondo capitolo, si mette in evidenza come l’asino sia metafora di un certo tipo di uomo, poiché “tramite il processo di umanizzazione gli animali sono stati investiti di valori simbolici e metaforici spesso incongrui, e sono stati rappresentati irrealisticamente come tipi morali: […] esseri pazienti anche se bastonati, stupidi quanto mansueti, gli asini” (pp. 33-34). Tuttavia, sebbene l’asino venga anche associato al popolo dei sudditi abituato ad obbedire, l’ambiguità si rivela nello stesso asino-suddito, talvolta, può ribellarsi all’oppressione e trasformarsi.
Nei capitoli successivi, il volume cerca di presentare una ricostruzione del modo di pensare dell’asino, associando a tale animale non solo il fatto di essere oggetto di riflessione dei filosofi, ma anche la suggestiva ipotesi di avere egli stesso un certo pensiero-parola, sulla scia dell’animot di Derrida, in riferimento ad un tempo antico, antecedente al peccato originale, dove tra l’asino e l’uomo non sussisteva questa incomunicabilità. Ecco, allora, che agli aspetti più negativi si affiancano quelli positivi, come quello dell’asino che, con il suo arrivare sempre al termine del viaggio, secondo Le Corbusier, sarebbe il fondatore di molte città o quello dell’asino-confidente, che viene reso partecipe del silenzio di Abramo lungo il viaggio verso il monte in cui avrebbe dovuto sacrificare il figlio. E se per molti lo stesso raglio dell’asino rappresenta un verso sgradevole, per altri è un “prodigio sonoro” che può produrre in chi lo ascolta “un’eco suggestionante” (pp. 56-57),  come accade per il principe Myškin protagonista dell’Idiota di Dostoevskij.
L’asino è, inoltre, il protagonista di problemi logici ben conosciuti, come il paradosso dell’asino di Buridano che tra due mucchi di fieno simmetrici e identici muore di fame non riuscendo a scegliere. È, tuttavia, il paradosso dell’asino logico, incapace di affidarsi al caso per porre l’atto di scelta in cui tertium non daretur, che non esiste nella realtà.
Dell’asino parla, con cruda ironia, Nietzsche: sebbene tale animale sia simbolo di forza, sopportazione e caparbietà, è, in fondo, il prototipo di chi manca di coraggio, le cui unghie non hanno artigli, il cui sguardo è rivolto verso il suolo per cui non avrà mai la coscienza della sua forza. Ha inutili orecchie lunghe che non servono per udire ma sono il contrassegno plebeo di cui bisogna diffidare, perché appartengono a chi non ha sufficiente udito per sentire l’annuncio della morte di Dio. Per Nietzsche, “il suo I-A […] è anche il modo in cui i connazionali dicono di ‘sì’ (Ja)” (p. 89), in cui gli uomini non si pongono con aristocratica fierezza di fronte alla vita.
A conclusione del libro, le ultime interessanti suggestioni sulla realtà asinina arrivano da rappresentazioni attuali, come quella dell’asino Ih-Oh, compagno di Winnie Pooh e quella del Ciuchino dell’orco Shrek: anche in questo caso, permane l’ambivalenza dei due opposti rappresentanti di asinità, l’uno narrazione del tipico filosofo occidentale, un po’ decadente e pessimista, che si lagna del mondo perché depositario di un sapere che gli altri animali del bosco non hanno; l’altro, il miglior amico di Shrek, è il tipo positivo, un asino arguto, che parla e che vola grazie al quale anche l’orco riabiliterà la propria natura.

Indice

1.    Testi introduttivi  
Asini e filosofi
Chi ha paura dell’asino o la malAsinità
Metaforologia asinina
Pensare asino
Problemi di logica asinina
L’asino di Zarathustra
Un raglio di genere
Evoluzioni asinine o la rivincita degli asini


Gli autori

Giuseppe Pulina, nato a Sassari nel 1963, è insegnante di filosofia presso il liceo Dettori di Tempio Pausania e di Antropologia filosofica presso l’Issr Euromediterraneo. È direttore della rivista “Mneme Amentos”. La sua ricerca filosofica si dirige su vari fronti: dal pensiero ebraico contemporaneo alla critica musicale e al rapporto tra filosofia ed etologia. Tra le sue pubblicazioni, L’imperfetto pessimista. Saggio sul pensiero di Michelstaedter (Lalli, Siena 1996), Minima Animalia. Piccolo bestiario filosofico (Mediando, Sassari 2005), Animali e filosofi (Giunti, Firenze 2008), L’angelo di Husserl. Introduzione ad Edith Stein (Zona, Civitella in Val di Chiana 2008) e La cura (Zona, Civitella in Val di Chiana 2010).

Francesca Rigotti, nata a Milano, insegna nell’Università della Svizzera italiana di Lugano. La sua ricerca verte sulle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, politico e nella vita quotidiana. Tra le sue pubblicazioni: Metafore della politica (Il Mulino, Bologna 1988), Il potere e le sue metafore (Feltrinelli, Milano 1992), La verità retorica. Etica, conoscenza, persuasione (Feltrinelli, Milano 1995), La filosofia in cucina (Il Mulino, Bologna 1999), La filosofia delle piccole cose (Interlinea, Novara 2004), Il pensiero pendolare (Il Mulino, Bologna 2006), Le piccole cose di Natale (Interlinea, Novara 2008).

Link

http://www.amicidellarte.it/pulina/index.html
http://www.sardegnaagricoltura.it/documenti/14_43_20071022121344.pdf
http://www.usi.ch/personal-info.htm?id=303

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